Pagine boreali: PIOVEVANO UCCELLI di Jocelyne Saucier

Io in montagna non ci andrei a vivere.
Avrei la sensazione di esserre troppo isolato, figuriamoci l’idea di trasferirmi in una foresta.
Però sono d’accordo sul fatto che sarebbe un luogo ideale in cui andare a morire.
La pace, la tranquillità, il silenzio. Per non parlare del desiderio di scomparire, a volte, ed essere irraggiungibili.

piovevano uccelli

Ma in Piovevano uccelli di Jocelyne Saucier la motivazione del gruppo di ultra-ottantenni che sceglie l’isolamento è un’altra: avere una morte dignitosa.
È una scelta di libertà, la loro, e poco importa se per preservarla sono “costretti” ad assumersi qualche licenza dalla legalità.
Un giorno la loro vita tranquilla ciene sconvolta dall’arrivo di due donne: la prima è una fotografa che cerca i superstiti dei grandi incendi che hanno devastato l’Ontario all’inizio del XX secolo; l’altra, Marie Desneige, è una donna che per più di sessant’anni è vissuta in un manicomio.
Saranno proprio le due donne a risolvere il mistero di oltre trecento tele, dipinte da uno dei vecchietti deceduto prima del loro arrivo.

Marie Desneige è un personaggio fragile, bisognoso di protezione, ma anche dolce e divertente, che ci insegna che non è mai troppo tardi per cominciare a vivere.
E che la morte, a volte, può attendere.


E voi, avete letto questo libro? Se sì, cosa ne pensate?

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