Tre motivi per leggere “Il meraviglioso viaggio di Nils Holgersson”

Il meraviglioso viaggio di Nils Holgersson di Selma Lagerlöf è un libro che non avevo letto durante la mia infanzia e che ho deciso di recuperare adesso.
Si dice che l’autrice lo abbia scritto per far sì che i bambini svedesi imparassero la geografia; per noi può essere utile affiancare una mappa per seguire il percorso effettuato dalle oche perché non conosciamo affatto i luoghi menzionati

Il meraviglioso viaggio di Nils Holgersson

1 – CREATURE

Il libro inizia con l’apparizione di un koboldo, un incontro che potrebbe spiazzare un lettore italiano.
Nelle tradizioni e leggende del Nord Europa invece gode di una certa fama, per semplicità diciamo che è una sorta di folletto dispettoso.
Koboldo a parte, mi ha colpito la quantità di specie animali presenti (già solo tra gli uccelli c’è da perdere il conto), tutti umanizzati e con un carattere ben definito.

2 – TRASFORMAZIONE

Come spesso avviene nelle opere della Lagerlöf, la morale della storia è ben evidente: la trasformazione fisica per mezzo del koboldo è accompagnata dall’evoluzione del personaggio, che da ragazzo svogliato e spesso crudele con gli animali imparerà ad essere più generoso e rispettoso.
Viaggiando s’impara, dunque.

3- TARGET

Ma è proprio un libro per bambini, allora? Perché di violenza ce n’è tanta, si potrebbe obiettare…
Anche in questo caso trovo che sia un elemento fortemente presente nella tradizione favolistica nordica, dalla quale attinge l’autrice.
Io però qualche dubbio sul target ce l’ho, soprattutto in alcuni momenti in cui, tra le righe, la scrittrice sembra quasi voler suggerire che il mondo degli animali sia migliore di quello degli uomini.
Direi quindi che questo è un libro per bambini di tutte le età.

CHI/COSA MI HA RICORDATO: Sono diversi i riferimenti letterari, ma le avventure di Nils mi hanno fatto pensare a I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, in particolare la parte ambientata a Lilliput.

E voi, avete letto questo libro? Se sì, cosa ne pensate?

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